TIST collective • Maggio 2023
In un’epoca dominata dalla paura e dal sensazionale, l’influenza del potere si manifesta tramite le emozioni, che vengono sempre più politicizzate e reificate, dando l’impressione dell’esclusività degli eventi descritti dai media e della crisi continua, dello stato di allerta e di tensione. La politica contemporanea si realizza come estetica e si rivolge ai suoi subordinati non più tramite i segni, ma attraverso la generazione dei sentimenti e degli affetti. Le prime pagine dei quotidiani propongono titoli che infrangono i principi della logica, i talk show televisivi corrodono l’intelligenza e deridono qualsiasi tentativo di solidarietà tra gli esseri umani, i social incoraggiano le narrazioni complottiste, divenute la nuova teologia. Privi di evidente contenuto politico, questi prodotti trasformano qualsiasi discorso in un rumore. Perché allora li seguiamo?
Vi ricordate la Loggia Nera dalla serie TV Twin Peaks? Un luogo dove il tempo o scorre troppo veloce o si ferma del tutto, il parlare è al rovescio e il sistema di specchi propone scenari sempre più assurdi dai quali non c’è scampo; coloro che invece riescono ad evadere, sembrano perdere le loro capacità cognitive.
Siamo tutti finiti nella Loggia Nera, siamo stati privati della soggettività e del significato, senza renderci conto oppure volutamente – perché un significato pesa, tormenta, sprona ad agire. E ora tutti i tentativi di formulare un senso nuovamente vengono vanificati dalla minacciosa presenza di MIKE, ovvero dalla catastrofe del giorno, della quale ci dimenticheremo domani. Attraverso la manifestazione dell’inconscio della costellazione tecnologica, economica e geopolitica si crea l’immagine del potere, costituita simultaneamente dall’eccesso e dall’omissione. L’eccesso di informazione provoca in noi la frustrazione e la paura di perdere la chiave di lettura, necessaria per la comprensione del mondo. Questa tensione tra sazietà e il vuoto è il presupposto fondamentale dell’esperienza politica di oggi che, privilegiando una reazione emotiva, nega di fatto una risposta razionale e una possibilità di scelta individuale.
Le domande che ci dobbiamo porre sono le seguenti: l’articolazione dell’ideologia attraverso immagini e testi non dovrebbe essere sottoposta a una mia critica molto più radicale? Riesco ancora a essere in guardia dal trasformarmi nel mutaforma, nella mia stessa controparte in ricerca di reazioni viscerali sempre più forti?
Nell’ambito del progetto COLLAGENE-proteine culturali promosso da DAS (Bologna), il collettivo TIST presenta l’installazione interattiva On Mythologies & Other Flags. Il lavoro vuole riflettere sulla rappresentazione e la de-presentazione degli avvenimenti politici e sociali sulle prime pagine dei quotidiani di paesi/attori della scena internazionale e appartenenti al blocco NATO. Le maggiori testate nazionali con i loro titoli non solo riflettono ma creano il discourse ufficiale. La selezione dei titoli che coprono il periodo dell’ultimo anno e le tre tematiche principali – la politica estera, sociale e l’immigrazione, compone le bandiere di dimensioni reali. Un video interattivo cattura la presenza dello spettatore e lo coinvolge in un viaggio nell’esperienza politica di oggi, verso l’immagine del potere, manipolata e manipolatoria, che un dato Stato vuole comunicare.
testo di Yulia S. Tikhomirova
Il progetto è stato realizzato da Samir Sayed Abdellattef, Michele Liparesi, Yulia Tikhomirova e Enrico Vassallo.